È la storia di una ragazza di 30 anni di nome Caterina nata e cresciuta a Roverè Veronese piccolo comune sui monti lessini, provincia di Verona. La grande passione per l’orto ereditata dalla mamma Maria Rita fa si che nasca l’idea di voler coltivare la terra dei sui genitori ripescando i prodotti della tradizione di montagna.
Caterì lavora in Lessinia, un territorio che per quanto riguarda la coltivazione e l’allevamento risulta essere difficile, marginale, talvolta “ deriso” per le criticità del territorio ma anche “invidiato” per la sua bellezza, ha come missione la volontà di far rinascere e conoscere un’angolo di “oasi biologica “ dove la Terra dona frutti di altissima qualità.
Nasce cosi la rivalutazione e riscoperta di tante varietà di ortaggi, frutta, patate, legumi messi ingiustamente da parte nell’ultimo secolo, unita alla riscoperta della vocazione agricola delle nostre terre di montagna.
La scoperta di questo mondo meraviglioso mi ha appassionato a tal punto da spingermi nella ricerca e nella coltivazione di specie antiche alpine, prealpine e non solo, con l’intenzione di sperimentare e trovare varietà adatte al nostro territorio capaci di ridare la meravigliosa vocazione di produttori di cibo “buono pulito e giusto” a queste terre e a questo paesaggio.
Tutti i nostri prodotti sono raccolti e lavorati artigianalmente, il connubio perfetto tra originalità e creatività.
Caterì coltiva i suoi preziosi ortaggi fra il Monte Purghestal (m 945) e il Monte Fieni (m 941) che fanno parte della frazione di Roverè e San Vitale in Arco.
Roverè Veronese è un comune che si colloca sulla dorsale a cavallo tra la Val Squaranto e la Val d’Illasi e a 843 m s.l.m. È racchiuso a nord e a ovest dai comuni di Bosco Chiesanuova (da cui dista circa 15 km), Cerro Veronese (da cui dista 6 km) e Grezzana (da cui dista 19 km), a nordest da Selva di Progno (da cui dista 14 km), a est da Velo Veronese (da cui dista 5 km), a sudest da San Mauro di Saline (da cui dista 8 km) e, infine, a sud da Verona (zona che comprende le frazioni di Montorio e Mizzole, da cui dista mediamente 28 km). Il territorio comunale raggiunge un’altezza di 1500 metri di altitudine. Il comune comprende 4 frazioni: Roverè (capoluogo), San Rocco di Piegara, San Francesco e San Vitale in Arco. Il territorio, come tutta la Lessinia, è carsico. Numerose sono le grotte e le cavità naturali, come la grotta del Capriolo a Roverè 1000. Nella parte nord del territorio, raggiungibile attraverso il comune di Velo, c’è la stazione sciistica della Conca dei Parpari una conca ricca di bacini idrici sotterranei.
Come molti luoghi della Lessinia L’inizio di Roverè affonda nella preistoria, infatti il paese sorge su un villaggio del Neolitico con tracce di insediamenti più antichi. Su tutto il territorio comunale sono stati ritrovati castellieri dell’età della pietra.
È la prima zona dove si insediarono i Cimbri nel veronese, in seguito all’editto di Bartolomeo della Scala del 5 febbraio 1287 che permise la presenza di circa 200 Cimbri provenienti dal Vicentino al seguito di Olderico da Altissimo. In seguito ai primi insediamenti, Roverè fu un unico comune con Chiesanuova e Cerro fino al 1375.
San Vitale si trova su un punto di passaggio, attraverso il paese passa una strada che un tempo aveva molta importanza per la Lessinia, la cosiddetta “Via da Verona” che partendo da Montorio si congiungeva con la “Via Cara” o “Via Vacàra”. Nel “Campion delle strade” del 1500 la “Via da Verona” figura come “Strada dei Carbonari” vale a dire la strada che percorrevano i carbonai che portavano il carbone in città. Quella del carbone era infatti una delle attività tipiche della Lessinia.
Sul Monte Purghestal (945 m.) sono stati rinvenuti numerosi reperti di epoca romana, mentre tra la cima e la contrada Maso di Sopra, dove si sviluppa la parte principale dell’azienda c’è una sorgente di acqua minerale (con zolfo, fero e magnesio), che ha iniziato ad essere famosa già dalla metà del 1800.
La terra è ricca di pietra nera vulcanica , infatti studi dicono che lo stesso monte nasce come vulcano. Sinonimo di grande fertilità del terreno, per questo nascono ortaggi di altissima qualità.
Grazie alla collaborazione con Federico della Valle del Lys, l’Associazione Sortengarten Südtirol, qualche anziana zia e un po’ di ricerca sul campo, quest’anno coltiveremo nel nostro orto e nei nostri campi varietà antiche e rare fra ortaggi, legumi e patate, tutelate dall’associazione Tutela Pro Specie Rara svizzera.
Per noi queste varietà non sono soltanto un elenco di prodotti che seguono uno stile di vita sano, ma è il rispetto delle civiltà contadine che le hanno custodite fino ad oggi, la scoperta di sapori e culture alimentari vicine e lontane e la felicità di poter contribuire un pochino alla riscoperta di questo patrimonio nutritivo e culturale unico e di tutti.
Per far rivivere le varietà antiche bisogna coltivarle, ma soprattutto mangiarle e diffonderne la conoscenza e la coltivazione.